Mi occupo ormai da anni di cerchi di consapevolezza, ossia incontri con cadenza prestabilita dove le persone si sensibilizzano a linguaggi e attenzioni in linea con il proprio sentire.
Insieme seguiamo delle tematiche cicliche che aiutano a farsi le domande giuste. Uno dei temi a me più cari è quello del simbolismo legato alla Ruota dell’anno, ossia l’archetipo del Drago.
Studiando e condividendo con gli altri abbiamo la possibilità di esplorare e comprendere simboli, archetipi fondamentali per l’esplorazione e la riscoperta di noi che stanno andando persi nella quotidianità.
In questo momento dell’anno si medita e si fa esperienza dell’archetipo della fanciulla, un aspetto potentissimo nel simbolismo della Grande Madre e di uno degli animali a lei collegati, il Drago.
In occidente la narrazione che ha preso maggiormente piede è sicuramente quella di ucciderlo, ma se ci diamo la possibilità di osservarlo da altri punti di vista, possiamo far nascere altre riflessioni.
Il drago rappresenta la nostra natura più autentica, indomita e selvaggia. Le nostre parti nascoste, ciò che non ci permettiamo di vedere e ascoltare. Più simbolicamente tentiamo di ucciderlo, più in realtà ci scagliamo verso di noi e con effetti spesso autodistruttivi.
Ma se invece di ucciderlo provassimo a cavalcarlo e ancor prima ascoltarlo? Forse potremmo dar forma a una nuova comprensione di noi stessi, guardare ciò che si cela nell’ombra, in quella grotta profonda delle nostre paure.
Sì, non è facile anzi è scomodo, perché sono tante le voci che sentiremmo e non sempre saranno piacevoli per noi ma poi quelle stesse parti potremmo imparare ad amarle, vederle con nuovi occhi e chissà anche a nutrirle, con il cibo di cui veramente necessitano.
Per saperne di più e per fare esperienza dei cerchi mensili, contattaci.
Federica De Angelis