La fibromialgia è una malattia moderna.
Non è che sia una patologia comparsa all’inizio di questa decade, dato che i suoi sintomi sono conosciuti da anni, ma senza dubbio benché questo disturbo esistesse già pochissima gente ne soffriva, per cui non le si dava molta importanza.
Dato che si sa poco di questa malattia e si rivela molto lentamente, il corpo ne accumula i sintomi (causati tanto da stress mentale che fisico) fino a che compare questa patologia che, oggi come oggi, è tanto poco conosciuta dalla medicina occidentale quanto lo sono l’allergia o la sindrome da affaticamento cronico.
Un dato di cui tenere conto è che la maggior parte dei pazienti con questa patologia sono donne (circa l’80 o 90%) e l’età di solito oscilla tra i 30 e i 50 anni, cioè questa malattia si manifesta principalmente in donne all’incirca a metà della loro vita. E’ un dato interessante di cui però non si conosce ancora la ragione.
Come ho detto prima, ancora non si può trattare in maniera adeguata, dato che molti aspetti di questa malattia sono sconosciuti, sebbene si trovino sempre più casi e si inizi a darle più importanza. Tutti i pazienti si lamentano più o meno dello stesso sintomo: dolore diffuso in gran parte del corpo e in punti localizzati.
Secondo l’American College of Reumatology, la caratteristica principale è il dolore diffuso che colpisce il corpo, un dolore bruciante o fastidioso che può anche arrivare a provocare spasmi muscolari. E’ principalmente causato da qualche alterazione nel nostro meccanismo di controllo del dolore. Si pensa che nella fibromialgia questo meccanismo sia danneggiato e questo fa sì che il dolore e il sovraccarico delle articolazioni si sentano con più intensità.
Un altro modo in cui si rivela il problema è che toccando determinate zone del corpo (trigger point) si sente un dolore o un fastidio molto localizzato.
Si sono trovati tra gli 11 e i 18 Tender points, ossia punti dolorabili chiave. Normalmente, se il paziente patisce il dolore in queste zone possiamo dire che soffre di questa patologia. Il problema sorge quando i medici fanno tutte le prove possibili per diagnosticare la malattia e il risultato non rivela alterazioni importanti, facendo sembrare che il paziente sia sano. A parte il dolore, a volte i sintomi variano in relazione ai cambiamenti climatici, allo stress, al tipo di attività fisica che si pratica, etc.
Di solito i sintomi peggiorano se ci sono cambi di clima. Alcune persone che ne soffrono presentano anche segni di colon irritabile, problemi circolatori, etc. In molti casi non riposano profondamente durante la notte e anche se pensano di aver dormito bene si alzano più stanchi di quando sono andati a letto.( Durante le ore di sonno il corpo deve recuperare l’energia che ha usato durante tutto il giorno. Anche se eliminiamo alcune tossine dal corpo, la stanchezza si nasconde dentro al corpo come fango inquinato.)
Una delle tecniche utili alla gestione delle problematiche derivate dalla fibromialgia risulta essere lo Shiatsu Namikoshi, poiché le pressioni profonde tendono, con le ripetute ischemie, a innalzare la soglia del dolore e la secrezioni di oppiodi endogeni che come risultato danno la differente percezione del dolore.
Lo Shiatsu, non è da considerarsi esattamente una cura, ma nemmeno un semplice massaggio rilassante: lavora sui muscoli, le fasce e l’energia. Un trattamento Shiatsu aumenta anche la circolazione sanguigna, favorisce il nutrimento delle cellule, allevia la tensione muscolare, e rilascia analgesici naturali come la serotonina. Inoltre, nei pazienti affetti da fibromialgia, lo shiatsu promuove la respirazione profonda da parte del paziente favorendo l’ossigenazione dei tessuti, aiutandolo nel superare il dolore. Nonostante lo Shiastu non sia l’unica tecnica di massaggio utilizzata per la fibromialgia, è uno dei trattamenti con maggiori risultati. Però…
Purtroppo lavorando solamente sul sintomo raramente si riesce a migliorare la qualità della vita del singolo soggetto mentre proponendo un approccio multidisciplinare come quello proposto da noi, atto a ripristinare il funzionamento dei principali sistemi(nervoso-ormonale, gastro-enterico) l’asse HPA, ottimizzare la composizione corporea e arginare i danni prodotti da questo squilibrio (comune alle persone afflitte da questa patologia), promuovendo un alimentazione, un’ integrazione mirata e un sostegno comportamentale ed emotivo, si riesce a riequilibrare l’intero sistema umano a tal punto da alleviare, migliorare e in alcuni casi risolvere i disturbi collegati alla fibromialgia.
Quali sono i disturbi comuni collegati alla fibromialgia?
Rigidità:
Sensazione di rigidità generalizzata oppure localizzata al dorso o a livello lombare, soprattutto al risveglio, ma anche se si resta per qualche tempo fermi nella stessa posizione (seduti o in piedi).
Disturbi del sonno:
Più che difficoltà ad addormentarsi si tratta di frequenti risvegli notturni e sonno non ristoratore, la cosiddetta “anomalia alfa-delta“: non appena viene raggiunto il sonno “profondo” (caratterizzato da onde delta all’elettroencefalogramma) si ha un brusco ritorno verso il sonno “superficiale” (caratterizzato da onde alfa). La mancanza di sonno profondo, fase nella quale i muscoli si rilassano e recuperano la stanchezza accumulata durante il giorno, spiega molti dei sintomi della FM (stanchezza persistente, risvegli notturni, sonno non ristoratore).
Mal di testa o dolore al volto:
Il mal di testa si caratterizza come cefalea nucale, temporale o sovraorbitaria oppure emicrania, molto spesso ad andamento cronico (cioè il paziente riferisce di soffrire di mal di testa da sempre). Frequentemente i pazienti con FM presentano dolore a livello mascellare o mandibolare e in questi casi la sintomatologia viene confusa con una artrosi o una disfunzione della articolazione temporo-mandibolare. Tale diagnosi, soprattutto in pazienti giovani, deve fare sospettare una FM.
Acufeni:
Fischi o vibrazioni all’interno delle orecchie. Possono essere originati da spasmi muscoli tensivi del timpano.
Disturbi della sensibilità:
In particolare formicolii, diffusi a tutto il corpo oppure limitati ad un emisoma (cioè la metà destra o la metà sinistra del corpo) o ai soli arti. Inoltre diminuzione della sensibilità, senso di intorpidimento o di “addormentamento” con la stessa distribuzione.
Disturbi gastrointestinali:
Difficoltà digestive, acidità gastrica, dolori addominali spesso in relazione ai cambiamenti climatici o a fattori stressanti, e quindi classificate come “gastrite da stress”. Nel 60% dei pazienti con FM si associa una sindrome del colon irritabile (la cosiddetta “colite spastica”): alternanza di stipsi e diarrea con dolori addominali e meteorismo.
Disturbi urinari:
Caratteristica della FM è una aumentata frequenza dello stimolo ad urinare o una vera e propria urgenza minzionale in assenza di infezione delle urine. Più raramente si può sviluppare una condizione cronica con dolore a livello vescicale, definita “cistite interstiziale”.
Dismenorrea:
Molte delle dismenorree di notevole entità e scarsamente responsive alla terapia sono giustificate da una FM non diagnosticata. Anche il vaginismo (dolore durante il rapporto sessuale) è caratteristico della FM.
Alterazioni della temperatura corporea:
Alcuni pazienti riferiscono sensazioni anomale (non condivise dalle altre persone che stanno intorno a loro) di freddo o caldo intenso diffuso a tutto il corpo o agli arti.
Non è rara una eccessiva sensibilità al freddo delle mani e dei piedi, con cambiamento di colore delle dita che possono diventare inizialmente pallide e quindi scure, cianotiche: tale condizione è nota come fenomeno di Raynaud.
Alterazioni dell’equilibrio:
Senso di instabilità, di sbandamento, vere e proprie vertigini spesso ad andamento cronico e che vengono erroneamente imputate all’artrosi cervicale o a problemi dell’orecchio. Poiché la FM coinvolge anche i muscoli oculari e pupillari i pazienti possono presentare nausea e visione sfuocata quando leggono o guidano l’automobile.
Tachicardia:
Episodi di tachicardia con cardiopalmo che portano spesso i pazienti con FM al Pronto Soccorso per paura di una malattia cardiaca, soprattutto se si associa dolore nella regione sternale (costocondralgia), molto frequente nella FM.
Disturbi cognitivi:
Difficoltà a concentrarsi sul lavoro o nello studio, “testa confusa“, perdita di memoria a breve termine (in inglese tali manifestazioni vengono definite “fibro-fog”, cioè annebbiamento fibromialgico).
Sintomi a carico degli arti inferiori:
Sono rappresentati più spesso da crampi e meno frequentemente da movimenti incontrollati delle gambe che si manifestano soprattutto di notte (“Restless leg Syndrome” o “Sindrome delle gambe senza riposo“).
Allergie:
Una buona parte dei pazienti fibromialgici riferisce ipersensibilità a numerosi farmaci, allergie alimentari di vario tipo, allergie stagionali.
Pur essendo queste manifestazioni comuni nella popolazione generale, in un sottogruppo di pazienti affetti da FM le allergie sono molteplici e rappresentano un aspetto preminente della malattia tale da impedire la normale alimentazione, lo svolgimento della attività lavorativa, ecc.
In questi casi viene a configurarsi il quadro della cosiddetta “Multiple Chemical Sensitivity Sindrome”, o Sindrome delle Intolleranze Chimiche Multiple nella quale i pazienti risultano ipersensibili a moltissime sostanze, dai farmaci ai cibi a sostanze chimiche di vario tipo, con gravi limitazioni nella vita quotidiana.
Ansia e depressione:
Molti pazienti affetti da FM riferiscono manifestazioni ansiose (a volte con attacchi di panico) e/o depressive. Questa associazione ha fatto sì che in passato la FM venisse considerata come un processo di somatizzazione in soggetti ansiosi o depressi.
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